PHILADELPHIA, PENNSYLVANIA
CHI: Io, Gloria (avanza!), Cindy, Mel&Loren gemelle (K), Mariarosa (Bazzi), coniugi Hilary&Steve
DOVE: Philadelphia, Pennsylvania.
QUANDO: 11-13.08.2008
ALLOGGIO: TRAVELODGE (**)
1227 Race Street PA 19107
COSTO: 24,04 euro a notte p.p.
CONSIGLIATO: si, è in pieno centro. No, perché nelle camere non ci sono finestre
DA VEDERE:
Lasciata Boston abbiamo intrapreso la traversata più lunga: circa 500 km attraverso New England, Connecticut, New York, New Jersey per arrivare a Philadelphia, in Pennsylvania. Durante il tragitto abbiamo fatto sosta a New Haven, Connecticut per pranzo. Pomeriggio in visita alla prestigiosa università di Yale, dove ho studiato e presentato il mio corso di storia dei comuni della Bassa (sarà vero!!). Anche in questo caso, solo a vedere il campus e la biblioteca, ti viene voglia di studiare! Passeggiata nel Green e rotta per Philly (come dicono gli americani). Siamo arrivati la sera, attraverso il Benjamin Franklin Bridge illuminato di blu, sul fiume Delaware.
L’hotel è a un isolato dal City Hall, centro geometrico della città, sulla cui sommità si staglia la statua di 11 metri del quacchero William Penn (da cui Pennsylvania) fondatore di Philadelphia, anche conosciuta come la città dell’amore fraterno. E in effetti in città ci sono numerosi ospedali e case di cura, e per le strade un sacco di persone diversamente abili.
La prima cosa che siamo andati a visitare è il Tempio Massonico, il più antico degli Stati Uniti, dove abbiamo rischiato di scoprire tutti i segreti di questa organizzazione potentissima e di diventarne menbri.. Vicino al City Hall c’è il JFK Plaza, con il monumento LOVE: se pensate di trovare chissà cosa resterete delusi, perché è veramente piccolo rispetto a come lo presentano nelle foto. Il centro storico di Philly, prima capitale degli Stati Uniti, è dominato dalla Indipendence Hall, luogo in cui è stata scritta la Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione americana. Nel parco di fronte c’è un edificio che ospita la Liberty Bell, suonata per festeggiare la tanto attesa libertà dalla Madrepatria.
Lungo la Benjamin Franklin Parkway, un vialone in stile Champs-élysées costeggiato dalle bandiere degli stati del mondo, si arriva al Logan Circle con le sue statue e fontane, alle spalle del quale si trova il Philadelphia Museum of Art. La grandiosa scalinata è stata resa celebre da un film di Rocky del 1976 (infatti c’è la statua).
Fuori città c’è l’immenso Fairmount Park, un polmone verde di 3601 ettari (come il parco degli Alpini di Mozzanica).
Un paio di giorni a Philadelphia sono più che sufficienti. Una caratterista della città sono i murales: dipinti sulle facciate dei palazzi (americane quindi le dimensioni), sembrano fotografie! Un consiglio per la cena? Ted’s Montana Grill, dove potete gustare carne di bisonte del Montana: buonissima!
Pernottando a Philadelphia ci siamo permessi anche una capatina ad Atlantic City, in New Jersey, distante 60 miglia circa: un misto tra un parco divertimenti e Las Vegas. Qui infatti è legale il gioco d’azzardo, per cui regnano i casinò. E’ un po’ triste vedere che la maggior parte delle persone ai tavoli da gioco e alle macchinette mangia soldi sono anziani e immancabilmente (come mi era già capitato a Las Vegas) c’è la nonnina in carrozzina con attaccato l’ossigeno.. americani..
Prima di arrivare ad Atlantic City ci siamo fermati a pranzo a Margate, dove c’è Lucy, l’elefante più grande del mondo: altra americanata!
Essendo sul mare, dopo il casinò ci siamo concessi un meritato riposo sulla spiaggia. Ci siamo fermati fino a sera per vedere il lungomare e i casinò illuminati, poi siamo rientrati. In autostrada, la ragazza del casello era intenta in una performance sulle note degli Abba! L’abbiamo applaudita!
DOVE: Philadelphia, Pennsylvania.
QUANDO: 11-13.08.2008
ALLOGGIO: TRAVELODGE (**)
1227 Race Street PA 19107
COSTO: 24,04 euro a notte p.p.
CONSIGLIATO: si, è in pieno centro. No, perché nelle camere non ci sono finestre
DA VEDERE:
Lasciata Boston abbiamo intrapreso la traversata più lunga: circa 500 km attraverso New England, Connecticut, New York, New Jersey per arrivare a Philadelphia, in Pennsylvania. Durante il tragitto abbiamo fatto sosta a New Haven, Connecticut per pranzo. Pomeriggio in visita alla prestigiosa università di Yale, dove ho studiato e presentato il mio corso di storia dei comuni della Bassa (sarà vero!!). Anche in questo caso, solo a vedere il campus e la biblioteca, ti viene voglia di studiare! Passeggiata nel Green e rotta per Philly (come dicono gli americani). Siamo arrivati la sera, attraverso il Benjamin Franklin Bridge illuminato di blu, sul fiume Delaware.
L’hotel è a un isolato dal City Hall, centro geometrico della città, sulla cui sommità si staglia la statua di 11 metri del quacchero William Penn (da cui Pennsylvania) fondatore di Philadelphia, anche conosciuta come la città dell’amore fraterno. E in effetti in città ci sono numerosi ospedali e case di cura, e per le strade un sacco di persone diversamente abili.
La prima cosa che siamo andati a visitare è il Tempio Massonico, il più antico degli Stati Uniti, dove abbiamo rischiato di scoprire tutti i segreti di questa organizzazione potentissima e di diventarne menbri.. Vicino al City Hall c’è il JFK Plaza, con il monumento LOVE: se pensate di trovare chissà cosa resterete delusi, perché è veramente piccolo rispetto a come lo presentano nelle foto. Il centro storico di Philly, prima capitale degli Stati Uniti, è dominato dalla Indipendence Hall, luogo in cui è stata scritta la Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione americana. Nel parco di fronte c’è un edificio che ospita la Liberty Bell, suonata per festeggiare la tanto attesa libertà dalla Madrepatria.
Lungo la Benjamin Franklin Parkway, un vialone in stile Champs-élysées costeggiato dalle bandiere degli stati del mondo, si arriva al Logan Circle con le sue statue e fontane, alle spalle del quale si trova il Philadelphia Museum of Art. La grandiosa scalinata è stata resa celebre da un film di Rocky del 1976 (infatti c’è la statua).
Fuori città c’è l’immenso Fairmount Park, un polmone verde di 3601 ettari (come il parco degli Alpini di Mozzanica).
Un paio di giorni a Philadelphia sono più che sufficienti. Una caratterista della città sono i murales: dipinti sulle facciate dei palazzi (americane quindi le dimensioni), sembrano fotografie! Un consiglio per la cena? Ted’s Montana Grill, dove potete gustare carne di bisonte del Montana: buonissima!
Pernottando a Philadelphia ci siamo permessi anche una capatina ad Atlantic City, in New Jersey, distante 60 miglia circa: un misto tra un parco divertimenti e Las Vegas. Qui infatti è legale il gioco d’azzardo, per cui regnano i casinò. E’ un po’ triste vedere che la maggior parte delle persone ai tavoli da gioco e alle macchinette mangia soldi sono anziani e immancabilmente (come mi era già capitato a Las Vegas) c’è la nonnina in carrozzina con attaccato l’ossigeno.. americani..
Prima di arrivare ad Atlantic City ci siamo fermati a pranzo a Margate, dove c’è Lucy, l’elefante più grande del mondo: altra americanata!
Essendo sul mare, dopo il casinò ci siamo concessi un meritato riposo sulla spiaggia. Ci siamo fermati fino a sera per vedere il lungomare e i casinò illuminati, poi siamo rientrati. In autostrada, la ragazza del casello era intenta in una performance sulle note degli Abba! L’abbiamo applaudita!